Pinerolo dice no alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre. La “cittadinanza è un’onorificenza che deve unire non dividere”, dice all
‘Adnkronos il sindaco di Pinerolo, Luca Salvai, esponente di M5S, in merito alle polemiche seguite alla mancata approvazione di una mozione, presentata da un consigliere comunale di minoranza per conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice.
“La cittadinanza onoraria deve unire una comunità, non può essere utilizzata per creare divisioni. La mozione è stata bocciata perché presentata in modo strumentale” in relazione “al conflitto israelo-palestinese in corso”.
“Liliana Segre è una figura di altissimo rilievo per la sua testimonianza e il suo impegno contro l’odio e la discriminazione”, spiega, poi, il sindaco in una nota rilevando che l’iniziativa “per il suo significato profondo, avrebbe potuto raccogliere un consenso unanime. Purtroppo, il dibattito che ne è seguito ha rapidamente preso una piega strumentale, un approccio che non rende giustizia alla figura di Liliana Segre né al significato che un riconoscimento di tale portata dovrebbe avere, contribuendo, anzi, a sminuirne il valore”. “Il conferimento della cittadinanza onoraria è un atto simbolico di grande importanza, soprattutto, quando si tratta di personalità e temi che toccano corde profonde nella storia e nella coscienza del nostro Paese. Affrontarlo con superficialità o piegarlo a logiche politiche di basso livello significa svilire il valore stesso del riconoscimento”, aggiunge Salvai che conclude: “Per questo alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno ritenuto necessario votare contro la mozione, non per contrarietà al gesto simbolico in sé, ma per la totale mancanza di rispetto dimostrata durante il dibattito. La discussione, infatti, si è svolta in un clima di conflitto e strumentalizzazione, che non è stato all’altezza del prestigio e della delicatezza del tema, rendendo inopportuno procedere in quelle condizioni”. Consigliere: “In mozione nulla di strumentale, sindaco si è esposto per pro Pal””Nella mozione di strumentale non c’è nulla. Il sindaco si era esposto politicamente pro Pal ed è divenuto quasi un passaggio naturale votare contro la cittadinanza onoraria a Liliana Segre”, afferma all’Adnkronos Dario Mongiello, consigliere comunale di minoranza della lista civica ‘Pinerolo Trasparente’ e promotore della mozione.”Mi rendo conto che il sindaco e la sua maggioranza sono in difficoltà – sottolinea – ma bisogna raccontare la verità”. La mozione, osserva Mongiello, “non nasce oggi: fin dal 2022 in consiglio comunale avevo invitato l’amministrazione ad adoperarsi per conferire la cittadinanza onoraria a Segre. Ho riproposto il tema anche lo scorso anno e poi, a maggior ragione, dopo il 7 ottobre ma nulla è accaduto”. Mongiello alla fine decide di porre la questione presentando una mozione che però, secondo la ricostruzione del consigliere, “non viene apprezzata” e i gruppi decidono di presentare un emendamento per modificarla e “renderla più gradita alla maggioranza”.”Sebbene non fossi troppo favorevole alle modifiche, ho accettato l’emendamento per la finalità di unità della città e del consiglio”, prosegue Mongiello aggiungendo che a quel punto l’emendamento “per la modifica della mozione viene approvato da tutto il consiglio comunale, me compreso. E, come la politica insegna, è naturale che a fronte di ciò venisse poi votata la mozione. Ciò che invece nessuno si aspettava e che la maggioranza cambiasse idea e votasse no”. “Io volevo solo dimostrare che Pinerolo è sensibile a sostenere tutte le azioni contro la violenza e l’antisemitismo: da parte mia non c’era nulla di strumentale”, conclude.Renzi: “Assurdo, così l’Italia è più povera”“A Pinerolo, in provincia di Torino, è stata negata la cittadinanza onoraria a Liliana Segre” scrive Matteo Renzi su X. “La mozione è stata bocciata dalla maggioranza dei consiglieri. Mi domando cosa possa spingere a fare un gesto così assurdo. Provo profondo imbarazzo per la miseria umana di chi – per ragioni ideologiche – rifiuta di riconoscere la grandezza e l’umanità di Liliana Segre. A Liliana non cambia niente: la sua forza va ben oltre queste maldestre miserie locali. Ma a noi sì. Un Paese che non riconosce i propri eroi quando sono in vita è un Paese più povero. Più piccolo. Più triste”.