Secondo quanto si apprende, oltre alla premier Giorgia Meloni, parteciperanno alla riunione di domani sul protocollo d’intesa con l’Albania il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il ministro degli Esteri Antonio Tajani (in collegamento dall’estero). Presente anche il consigliere diplomatico di Meloni, Fabrizio Saggio. L’incontro è stato annunciato oggi da Meloni, dopo il vertice Nord-Sud in Lapponia.
Le ragioni del vertice, cosa ha detto Meloni”Ho convocato per domani una riunione per capire come procedere” sulla questione del protocollo con l’Albania per la gestione dei flussi migratori, ha spiegato Meloni oggi nelle dichiarazioni alla stampa al termine del vertice in Lapponia.”Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo italiano”, ha detto ancora, aggiungendo che “è diritto dei governi stabilire la lista dei Paesi sicuri”. A chi le chiedeva se la lista europea di Paesi sicuri arriverà entro marzo, Meloni ha risposto che “ci vorrà più tempo”.Per gestire i flussi migratori “bisogna pensare ‘out of the box’, l’Italia è stata la prima a stipulare un accordo con un Paese extra Ue, stiamo avendo qualche problema nell’interpretazione delle regole” contenute nel protocollo con l’Albania ma “li stiamo superando. Penso che sia un nuovo modo di affrontare questo problema”, ha sottolineato.”Le regole del nuovo patto Ue in materia di migrazioni ci aiuteranno di più ad affrontare questo problema, devono essere date risposte migliori sulla questione dei rimpatri”, ha continuato Meloni.”Penso che negli ultimi due anni abbiamo lavorato bene nel gestire in modo diverso l’immigrazione illegale, nel non lasciare ai trafficanti la decisione su chi deve entrare e chi no. I nostri confini sono diversi e hanno bisogno di strumenti diversi, quello che succede in Finlandia può avere efficacia ma non può essere replicato nel Mediterraneo”, ha proseguito la presidente del Consiglio.
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