Sarbanda Sonawal, ministro dei Porti indiano, è entrato in un piccolo pezzo d’Italia, il “Villaggio Italia” creato al porto di Indira. Ha ricevuto la tipica e colorata accoglienza del Maharashtra, un benvenuto fatto di tamburi, shenai (l’oboe indiano) e danzatori vestiti con i costumi tradizionali. Ad accoglierlo c’erano Adolfo Urso, Ministro dell’Industria e del Made in Italy, Antonio Bartoli, ambasciatore d’Italia in India, e altri dignitari italiani con la maestosa Amerigo Vespucci sullo sfondo.
Si tratta del primo incontro tra i ministri del governo Meloni e quello di Modi dopo il loro recente incontro al G20 di Rio de Janeiro, dove hanno firmato il Piano d’azione strategico congiunto 2025-29, “Non poteva andare meglio”, commenta con l’Adnkronos Vas Shenoy, capo della Camera di commercio indiana in Italia, che era a Mumbai. “Una città che è stata nei secoli scorsi la Porta dell’India, soprattutto per le potenze europee. La città che non dorme mai è stata anche la capitale commerciale e il cuore del Paese, grazie al suo porto che è stato l’ancora di salvezza dell’India fin dall’epoca coloniale. Con l’Amerigo Vespucci, la nave più maestosa della marina italiana, sullo sfondo, i due ministri hanno discusso di connettività e collaborazione tra India e Italia”.La Vespucci è arrivata a Mumbai in un momento delicato per la città. Il 26 novembre è stato l’anniversario degli attacchi terroristici del 2008. “La delegazione italiana ha soggiornato in due degli hotel che sono stati attaccati e informalmente è stata espressa molta solidarietà da parte italiana”, spiega Shenoy. “Entrambi i Paesi sono stati fianco a fianco contro il terrorismo nel corso dei decenni ed è ampiamente riconosciuto che il 26 novembre è stato il modello per i futuri attacchi terroristici contro l’Occidente, più recentemente gli attacchi del 7 ottobre contro Israele”.Mumbai è anche il punto centrale del corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC), di cui l’Italia è il terminale naturale in Europa. “Entrambi i Paesi sono penisole che dominano i rispettivi mari, l’Italia il Mediterraneo e l’India l’Oceano Indiano”, commenta Shenoy. “Il primo ministro Meloni, ai Med Dialogues, ha parlato della città portuale di Trieste come partner naturale per l’IMEC nel Mediterraneo, e la presenza del Vespucci a Mumbai non ha fatto altro che sottolineare l’importanza dell’Italia e di Trieste nell’economia marina globale”.Al “villaggio Italia” si sono tenute diverse sessioni sulla Blue e Space Economy, sugli investimenti in Italia e sull’IMEC. Una delegazione di Leonardo, guidata da Enrico Savio, direttore generale della divisione International, ha sottolineato l’importanza del rapporto India-Italia per lo spazio e la difesa. Savio ha inoltre ricordato l’importanza dello sviluppo congiunto tra i due Paesi, l’India nota per i suoi ingegneri e l’Italia per l’innovazione e il design, come partner naturali per l’Africa e l’Asia.Il ministro Urso ha sottolineato come la partnership si sia sviluppata da una semplice relazione commerciale a una partnership tecnologica e industriale. Il rapporto Italia-India si sta evolvendo rapidamente con Telecom Sparkle che sta portando avanti la rete dati ad alta velocità Blue Raman, per coincidenza nei giorni della visita di Vespucci. Energie rinnovabili, blue economy e spazio, difesa, supply chain resilience soprattutto nel segmento metallurgico stanno diventando pilastri della relazione.“Produrre in India può certamente significare soddisfare le richieste del crescente mercato interno con prodotti italiani, magari in partnership con aziende indiane, ma significa anche produrre per i mercati vicini nella più ampia area indo-pacifica”, ha sottolineato Urso.“L’India, per l’Italia, è il partner perfetto per la sua proiezione nell’Indo-Pacifico”, conclude Shenoy. “Nonostante la sua complessità, i legami interpersonali sono naturali e la missione del Vespucci ha dimostrato quanto questi legami siano accoglienti e forti”.