Il Natale, si sa, è la festa dei bambini. Ma cosa mettere sotto l’albero per farli davvero felici? Se la letterina a Babbo Natale può già aiutare a orientarsi, la cosa più importante da ricordare è che “il regalo è per il bambino e non per il genitore”. In altre parole, “deve piacere a lui e non per forza a noi”. Questa la regola d’oro secondo il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario all’università Ludes-United Campus of Malta, che stila per l’Adnkronos Salute una guida all’acquisto: 5 sì e 5 no per capire fra cosa scegliere e cosa invece scartare a priori.
I 5 sì
1) Sì al regalo su misura. “Il regalo deve essere scelto in base alle inclinazioni e ai desideri del bambino – spiega l’esperto – I bambini non sono tutti uguali, ma hanno già spiccate certe attitudini e abilità. Ad esempio ci sono bambini più ‘sedentari’, altri più curiosi, che vogliono esplorare l’ambiente. Per questo il regalo deve essere personalizzato. Più che assecondare il gusto dell’adulto, seguire la moda o la pubblicità, è bene osservare il bambino, capirne la natura e soddisfarla”.
2) Sì al regalo di stagione. “Il regalo perfetto – sottolinea Farnetani – deve poter essere usato subito, non deve essere un ‘investimento’. E’ sbagliato, ad esempio, optare per un gioco che si potrà utilizzare solo quando arriva l’estate. Il gioco deve essere d’impiego immediato e quindi il regalo dovrà essere ‘invernale’. Palloni, oggetti per il mare, verrebbero messi da parte e finirebbe la magia del Natale”.
3) Sì al regalo ‘wow’. “Il regalo deve anche stupire – suggerisce il medico – deve essere in linea con i desideri del bambino, ma meglio se inaspettato. Più il regalo stupirà, più la magia del Natale crescerà”.
4) Sì al regalo multiplo. “Meglio tanti regali economici che pochi costosi – precisa Farnetani – perché i bambini in genere si annoiano dello stesso gioco, preferiscono avere tante opportunità e dunque una scelta maggiore”.
5) Sì al regalo da condividere. “Il problema dei bambini di oggi è il rischio di isolarsi – osserva il pediatra – pertanto è meglio se i giochi scelti prevedano anche un utilizzo di gruppo, oltre a poter essere usati dal singolo bambino”.
I 5 no
1) No al regalo aggressivo. “Assolutamente da evitare – raccomanda Farnetani – i giochi che presuppongono atteggiamenti di violenza, che la richiamano o che la ispirano”.
2) No al regalo bellico. “Bocciati i giochi o gli accessori legati alla guerra o ad altre attività militari. Di guerre i bambini ne vedono fin troppe”, riflette l’esperto.
3) No al regalo da indossare. “I vestiti, gli accessori – puntualizza il pediatra – rappresentano un regalo per i genitori, non per i bimbi. Fanno eccezione naturalmente gli adolescenti”.
4) No al regalo scolastico. “Libri e oggetti per la scuola a Natale non vanno regalati. Non solo si farebbe anche in questo caso un regalo ai genitori, ma soprattutto ci sono le feste, siamo in vacanza e quindi è bene che prevalga lo spirito di gioia e libertà”, rimarca il medico.
5) No al regalo elettronico. “Il materiale elettronico è troppo legato alla vita quotidiana. Il regalo deve stupire – ripete Farnetani – deve comunicare lo spirito di festa, l’eccezionalità del momento, invece il materiale elettronico può essere acquistato tutto l’anno”.
Un’altra cosa che non deve verificarsi è l’effetto ‘non ho l’età’. “I regali vanno scelti in base alla fase di sviluppo in cui si trova il bambino”, precisa Farnetani, altrimenti il rischio è che vengano scartati e accantonati. Che deludano e intristiscano. Cosa comprare per fasce di età
Sotto ai 2 anni. “Il bambino under 2 è nel periodo in cui viene definito il senso motorio. Vive l’esperienza sul momento, pertanto servono giochi in cui prevalgano suoni, luci, colori che possono essere attivati toccando alcuni pulsanti”, descrive il pediatra.
Dai 2 ai 5 anni. “Il periodo 2-5 anni quello detto pre-operatorio. Il bambino non è capace di ragionamento autonomo, ma richiama alla memoria ciò che ha immagazzinato in precedenza. La sua mente funziona un po’ come un computer – esemplifica il medico – pertanto è bene scegliere regali, anche oggetti abbastanza articolati, che possano avere una ripetitività. Per esempio giochi che possono funzionare se si seguono certe sequenze, certi percorsi che il bambino imparerà rapidamente”.
Dai 6 ai 10 anni. “Il periodo 6-10 anni è quello delle operazioni concrete, perciò in questa fase sono consigliabili i giochi da tavolo che i bambini sono già in grado di usare”, illustra l’esperto.
Sopra i 10 anni. “Dopo i 10 anni il bambino inizia a essere adolescente e in questo caso il regalo più gradito diventano progressivamente i vestiti e gli accessori. Che però devono essere alla moda – avverte Farnetani – in voga tra la maggior parte dei coetanei e dei compagni di scuola. Gli adolescenti tendono a vestirsi tutti uguali per identificarsi nel gruppo dei coetanei, e questo è un atteggiamento che va assecondato perché li aiuta nella crescita”. Via libera allora alla felpa o alle sneakers dei desideri. Ce l’hanno tutti? “Meglio ancora”.