Per la prossima udienza del processo per l’omicidio di Giulio Regeni “abbiamo citato Al Sisi come testimone”. Lo hanno detto i genitori, Claudio Regeni e Claudia Deffendi, intervistati da Fabio Fazio a Che tempo che fa alla vigilia dell’anniversario del ritrovamente del cadavere del figlio.
“Quel giorno, 3 febbraio, è stato un giorno tragico”, ha ricordato il padre, e ora “siamo impegnati in questa battaglia e dobiamo affrontare la battaglia man mano che si evolve”. Si tratta di “un dolore necessario”, ha aggiunto la madre, perché “stare dentro al processo è un modo per stare con Giulio, per stargli vicino”. “La cosa che ci ha fatto più male – ha detto Claudio Regeni – è sapere che se fosse stato fatto qualcosa in tempo utile, per esempio una telefonata al presidente Al Sisi, Giulio si sarebbe potuto salvare”. Dopo aver ricordato che “molte persone sono state arrestate e prese di mira” in Egitto fra quanti hanno collaborato alle indagini, Claudio Regeni e Claudia Deffendi hanno detto che per la prossima udienza il presidente egiziano Al Sisi e il figlio Mahmoud sono stati citati come testimoni. “Abbiamo inviato la notifica, è stata inoltrata tramite l’ambiasciata ed è sulla pagina Facebook della presidenza egiziana”, hanno spiegato, aggiungendo che se Al Sisi si dovesse effettivamente presentare, questa sarebbe l’occasione per riavere, come era stato promesso, gli indumenti e gli effetti personali di Giulio.
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