È ancora odissea per i viaggiatori sulle linee ferroviarie italiane. L’ultimo evento a paralizzare l’alta velocità è stato l’inconveniente tecnico a un Frecciarossa che viaggiava da Torino Porta Nuova a Napoli Centrale, rimasto bloccato alle 11.40 nei pressi di Bologna. Com’è facile avvenga in questi casi, i disagi si sono susseguiti a cascata lungo tutta la penisola. Il tutto in un periodo delicato per Ferrovie, che ha dato l’indicazione alle sue controllate per convocare già dal 6 marzo le assemblee così da proseguire alla nomina dei nuovi cda. Come rivelato il 24 gennaio, Giampiero Strisciuglio dovrebbe diventare ad di Trenitalia, Luigi Corradi sarebbe la guida di Fs International, Aldo Isi per Rfi e Claudio Gemme a Anas. Unica presenza femminile Sabrina De Filippis per Mercitalia Logistic, mentre Dario Lo Bosco passerebbe a Italferr. In realtà, la giornata è stata costellata di inconvenienti sui binari di tutta Italia. Fin dalle 7 del mattino, quando i primi problemi si sono verificati tra Venezia e Trieste. Poi sulla linea Grosseto-Roma (per maltempo), dunque sull’Ancona-Roma.
Alle 7.40 il primo contrattempo per l’alta velocità: nel mirino della sfortuna la Roma-Firenze, dove dopo alcuni accertamenti – durati più di un’ora – si è ripartiti con 12 Frecce fuori tabella di marcia anche fino a mezz’ora. Solo attorno a mezzogiorno, però, sono iniziati i disagi più ‘importanti’. La Freccia Fr 9311 Torino-Napoli si è bloccata nel bolognese per via di un guasto. Coloro che vi si trovavano sopra sono stati spostati su un altro convoglio, accumulando nel frattempo tre ore di ritardo. Almeno altri 18 Frecciarossa hanno viaggiato con tempi in esubero fino a un’ora e mezza. “È stato necessario effettuare il trasbordo in linea su una ‘riserva calda’ – ha spiegato Fs in una nota – ovvero un treno pronto ad essere utilizzato rapidamente in caso di necessità. Durante lo svolgimento delle operazioni i passeggeri sono stati informati puntualmente e assistiti nel rispetto del protocollo previsto in questi casi”. Per le persone sul treno bloccato e sulle altre Frecce rallentate di oltre 60 minuti è stato predisposto il rimborso integrale. Disagi anche sulle rotaie della tratta Av Torino-Milano per un problema alla linea elettrica di alimentazione dei treni – risolto dalle 15.30 – vicino Novara. Come risultato, anche qui rallentamenti fino a 45 minuti, ad eccezione di due convogli rimasti fermi che hanno maturato fino a 100 minuti oltre il loro orario. Registrati anche due imprevisti sulla Bari-Pescara, che hanno causato ritardi di oltre un’ora per tre treni, mentre per gli altri fino a 40 minuti. Alcuni regionali sono stati cancellati o limitati. Infine, nel tardo pomeriggio, persone non autorizzate hanno causato uno stop tra Livorno e Quercianella.
Un venerdì nero che è solo l’ennesima data di una serie. “Secondo il nostro bilancio – spiega il Codacons – solo nel mese di gennaio si sono contati sulle rotaie italiane un totale di 243 episodi”. In particolare, continua, “di questi 158 sono stati causati da problemi tecnici sulla rete o ai treni, mentre negli altri casi maltempo, investimenti di persone o interventi delle forze dell’ordine”. La lotta del Codacons è quella per andare oltre il rimborso e “studiare indennizzi ulteriori per i passeggeri proporzionati ai danni subiti dagli stessi”, come per i voli. Dello stesso pensiero è Assoutenti, che ribadisce: “non è più prorogabile un incontro tra i vertici delle Ferrovie e le associazioni dei consumatori” sul tema. Come spiega il presidente Gabriele Melluso, l’obiettivo è “ridurre i problemi sulla rete ferroviaria e limitare i disagi per i viaggiatori, affrontando il nodo dei tanti cantieri aperti oggi sulle rotaie” e “definire forme di indennizzo automatico in favore di tutti i viaggiatori che subiscano danni a causa dei disservizi ferroviari, perché è evidente che rimborsi dei biglietti e bonus non siano sufficienti a risarcire adeguatamente i passeggeri”.
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