Una foto in cui sorridente abbraccia Matteo Salvini, e un post: “Non sarà certo qualche polemica forzata e strumentale a scalfire il nostro rapporto”.
Giorgia Meloni sceglie i social per provare a spazzare polemiche e diffidenze dopo la pubblicazione delle chat interne di FdI con diversi messaggi, risalenti a qualche anno fa, tutt’altro che teneri nei confronti del leader della Lega.
Tra gli insulti, “è il gonfio che mi dà fastidio….”, spiegava il vicepremier in mattinata riferendosi a un messaggio di Daniela Santanchè del 2021 (uno dei tanti svelati nel libro di un giornalista del Fatto quotidiano) e raccontando la sua sfida con la bilancia.
“Non sono permaloso ma non fa piacere leggere certe cose – assicurava -. Se c’è qualcosa che risale al passato è di pessimo gusto, ma non è un problema politico perché eravamo su fronti diversi. Ovviamente un altro paio di maniche sarebbe se considerazioni di un certo tipo fossero fatte da alleati adesso mentre governiamo insieme”.
I commenti poco lusinghieri, inclusa l’espressione “ministro bimbominkia” usata da Giovanbattista Fazzolari, sono “battute scritte in un’altra era politica” per il vicepremier, ed è “certo” che “non rispecchiano il pensiero attuale degli alleati. Giorgia saprà confermarlo”. E “Giorgia” lo ha fatto qualche ora più tardi.
“Con Matteo Salvini abbiamo affrontato tante battaglie insieme e continueremo a lavorare fianco a fianco, con lealtà e determinazione, per il bene dell’Italia”, ha scritto la leader di FdI rimarcando che la stima nei confronti dell’alleato “è nei fatti: oltre a essere ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è anche vicepremier del nostro governo. Un ruolo centrale per portare avanti le riforme e i progetti che servono alla nazione. Noi andiamo avanti, compatti, come sempre”. Prima del post della presidente del Consiglio, di cui per ora è filtrata solo l’irritazione per la fuga di notizie, i due non si sono incrociati nella breve riunione del Consiglio dei ministri, perché il vicepremier dopo la conferenza della Lega sulla rottamazione è volato a Madrid per il summit dei Patrioti europei.
“Se qualcuno spera di mettere in difficoltà la maggioranza pubblicando vecchie chat riservate, sbaglia”, chiarisce il leader leghista. Intanto ha rilanciato il pressing sulle cartelle esattoriali, ha sollevato una questione politica nella giunta del Lazio a guida FdI, e ha detto che serve “chiarezza in quelli che paiono regolamenti di conti all’interno dei servizi di intelligence”. Non mancano quindi i temi di confronto con gli alleati, mentre in via della Scrofa si studia la controffensiva legale alla pubblicazione delle chat. Diversi esponenti di FdI hanno intenzione di rivolgersi al Garante della privacy, i legali del partito stanno studiando il caso anche dal punto di vista penale, e alcuni parlamentari stanno valutando la possibilità di cause civili per danni. Fonti di FdI rimarcano poi che “non c’è corrispondenza fra le chat e il contenuto del libro”.
Sono “conversazioni di natura privata all’interno di una chat – ha osservato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, presentando una partnership con la Federazione italiana Rugby -, come può avvenire all’interno di uno spogliatoio in una fase di grande acrimonia tra alcuni partiti: era un momento nel quale avevamo la Lega in maggioranza con i 5 Stelle e noi all’opposizione, avevamo fatto scelte radicalmente diverse e quindi sono volate anche parole grosse”. Le chat raccolte e pubblicate dal giornalista Giacomo Salvini vanno dal 2018 al 2024. C’è Tommaso Foti, oggi ministro e allora capogruppo alla Camera, che nel 2020 definisce Benito Mussolini “un gigante”, in confronto al “pigmeo” Giuseppe Conte. Dopo il discorso di insediamento alla Camera, la leader inoltra ai suoi un messaggio che ha ricevuto da Lino Banfi. “Da oggi, nel mio piccolo, come cittadino Italiano ho capito che la Raghezza Giorgia passa alla storia e il fragile Silvio passa di moda!!Lino”. Ci sono scambi di messaggi che testimoniano accesi confronti interni. Meloni il 5 ottobre 2022 dopo una riunione dell’esecutivo nazionale di FdI è irata per la fuga di notizie sulla sua intenzione di non partecipare a un Consiglio Ue: “Ci si confronta con la classe dirigente se si può contare su una classe dirigente”.
Le chat raccontano anche le critiche al ministro dell’istruzione in quota Lega Giuseppe Valditara per le gabbie salariali per i docenti, e i commenti per il rientro in Italia di Patrick Zaki. “Vi prego di farlo notare – scrive Meloni ai suoi -. Questa è tutta farina del mio sacco. Non va detto così ma è così. Una grande vittoria che bisogna rivendere”. Fra gli episodi, anche la nascita dell’attuale Commissione europea. Quando esce la notizia che FdI ha votato contro Ursula von der Leyen, Meloni chiede ai suoi di commentare “senza esagerare perché con lei devo mantenere buon rapporto. Quindi parlando comunque di collaborazione”.
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